Kyōiku mama 教育ママ Quando l'amore materno sfocia in Ossessione
Kyōiku mama 教育ママ un fenomeno che in Giappone ha assunto sempre più l’aspetto di una piaga. Intriso d’orgoglio, aspettativa, disagi (che spesso sfociano anche in atti di autolesionismo o suicidio) e ancor peggio invidia.
Con il termine Kyōiku mama si intende una madre che costringe, in maniera opprimente, il proprio figlio/a a sezioni di studio intensi, senza dargli tempo per altro e senza permettergli di poter far altro altro. Questo va a discapito dello sviluppo sociale e fisico del figlio/a che ne risente anche dal punto di vista emotivo arrivando a casi estremi di chiusura in sé stesso o ancor peggio in autolesionismo e suicidio.
Chi ha una conoscenza minima del Giappone conosce il forte stress a cui sono sottoposti i ragazzi/e che studiano, e non parliamo di università oppure le superiori, ma di tutti i gradi, fino a toccare i gradi d’istruzione più bassi come elementari e in alcuni casi prima. Questo portò, fin dal 1950, alla creazione di vere e proprie scuole preparatorie (da frequentare dopo le ore delle scuole regolari) a cui i ragazzi e le ragazze dovevano, e lasciatemi sottolineare il dovevano, frequentare per aumentare le proprie capacità scolastiche e aspirare così ad entrare nelle migliori scuole del paese.
L’idea di base, che lega il sistema scolastico e la mentalità giapponese, è che se inizi bene allora finirai bene. Nel senso che se fin da piccoli studi tanto e riesci ad accedere alle scuole migliori, alle università migliori allora il tuo futuro è assicurato in grandi ed importanti società (una logica che non quadra molto, ma che è molto sentita nella società giapponese).
Il carico di studio è spesso opprimente, gli studenti arrivano a studiare nelle scuole preparatorie, chiamate juku 学習塾, fino a tarda sera addirittura fino alle 10-11di sera per tornare poi a casa, mangiare e praticamente andare a letto perché alla mattina presto si devono alzare per andare a scuola o per iniziare le attività dei club prima dell’inizio delle lezioni.
In quest’ottica le madri si pongono come “sostegno” (secondo il loro punto di vista) verso i figli/e, seguendoli passo a passo, preparando loro snack e cene notturne per aiutarli nello studio, evitando che partecipino ad attività extra scolastiche perché sarebbe tempo rubato allo studio a loro modo di vedere.
Quello che si riscontra da vari studi, alcuni che partono dal ministero dell’istruzione giapponese, è che questo sistema è totalmente controproducente (e non credo ci volessero studi scientifici per capirlo). Si registrano casi di “ribellione” da parte degli studenti che si rifanno all’interno della scuola attraverso atti di bullismo e vandalismo per dar sfogo alla loro frustrazione. L’incredibile è che queste madri appaiono all’occhio di alcune delle altre madri come un esempio, paragonano i risultati dei loro figli con quelli dei figli della Kyōiku mama, generando così un circolo malato di ammirazione ed imitazione, ovviamente a scapito dei ragazzi e delle ragazze.
Le cose non sono migliorate ultimamente, anzi la pressione sociale sui giovani studenti è aumentata ed è purtroppo di quest’ultimi tempi la notizia che il numero di suicidi sia salito in maniera considerevole anche tra i giovani, arrivando addirittura a toccare i giovani delle scuole elementari. È vero che il fenomeno è complesso, e si sommano diversi fattori tra cui il bullismo, ma la pressione sempre maggiore per poter entrare nella società dalla porta principale e la migliore non è di certo diminuita, anzi.