Lo shiritori しりとり Gioco Giapponese ottimo per lo Studio
Lo shiritori しりとり è un antico gioco giapponese che si può fare tra due o più persone. Lo scopo è quello di formare una parola con le ultime sillabi della parola detta in precedenza. E' un ottimo esercizio anche per chi studia la lingua giapponese, perché aiuta a ricordare i vocaboli.
Vi sarà capitato di vedere in qualche film o qualche anime, due persone che giocano tra loro con le parole. Questo gioco si chiama shiritori.
Molto semplice, con regole che vengono dichiarate a inizio "partita" che però ha una funzione importante anche per tutti coloro che stanno studiando la lingua giapponese.
La base del gioco consiste nel dover trovare un nome con l'ultima sillaba (in questo caso Kana) della parola detta in precedenza dall'altro giocatore. Una regola fondamentale è quella di non ripetere la stessa parola usata in precedenza. Prima di iniziare si possono fissare regole di base su cui muoversi durante il gioco, come per esempio restringere le parole da sceglie a una determinata categoria (piante, animali, lavori, ect), oppure accettarne alcune rispetto ad altre.
Di norma si accettano solo nomi, non sono ammessi verbi o avverbi, oltre ad alcune eccezioni, come l'uso delle parolo formate da kanji (essendo un gioco fonetico non cambia la sostanza) e delle sillabe che compongono i suoni "impuri" come per esempio PU, BO, ect.
E' un gioco molto versatile, usato dai bambini, ma non dev'essere per questo considerato sciocco. Oltretutto, come abbiamo accennato all'inizio, è un utile strumento per l'apprendimento della lingua giapponese.
Il dover pensare a un nome che inizi con le stesse sillabe pronunciate in precedenza aiuta la memoria dei vocaboli e la loro rapida associazione. Addirittura online troverete molti esercizi che seguono la struttura dello shiritori, perché permette un apprendimento più divertente e originale della lingua.
Piccola nota di colore. Secondo alcune leggende metropolitane, e racconti folcloristici, sembrerebbe che lo shiritori possa scacciare gli spiriti malvagi. Si ritiene che il gioco, con lo scambio tra 2 o più persone di parole che li legano tra loro, venga a creare una sorta di "barriera" che li protegge.