Uno degli arcade più amati dai Giapponesi : Ufo catcher
Le sale giochi giapponesi ne sono piene, addirittura in quelle più grandi ci sono interi piani riservati a loro. Si può vincere davvero di tutto dai piccoli giocattoli, figure (tra gli altro modelli appena usciti), vestiti, cose da mangiare, insomma davvero di tutto.
L’ufo catcher è un una struttura al cui interno sono posizionati dei premi, per ottenerli il giocatore deve riuscire a farli cadere in un'apertura, servendosi di un braccio meccanico o gru ad artiglio, controllabile tramite una serie di leve e pulsanti.
Il concetto del gioco è quindi elementare: si inserisce la moneta, si muove il braccio meccanico, si attende che questo artigli l'oggetto desiderato e lo si osserva mentre viene trasportato e lasciato cadere nella zona di raccolta.
Peccato che no, non è così semplice come sembra, perché nel corso del tempo, queste macchinette da gioco, si sono evolute.
I primissimi modelli "retrò" di queste risalgono a prima degli anni sessanta e funzionavano in modo elettromeccanico: il giocatore muoveva l'artiglio prima di inserire il denaro, tramite una ruota; l'inserimento del denaro faceva scattare il motore dell'artiglio, il quale dotato di corda immediatamente retrattile, piombava giù sull'oggetto e si ritirava, indipendentemente che l'avesse preso o no, adesso questo modello è fortunatamente molto raro.
Negli anni furono sviluppati altri modelli come quelle con il joystick: in questo caso, il giocatore gode del pieno controllo dell'artiglio in tutte le direzioni e un pulsante separato viene utilizzato per dispiegare l'artiglio.
Dov'è il problema di queste? Sembra più facile.
Appunto "sembra". Questo tipo di macchinette ha al suo interno ostacoli "fisici" a complicare la situazione, come ad esempio barre asimmetriche e persino lo stesso artiglio, o meglio le sue braccia, notoriamente oscillanti e con resistenza pressoché nulla.
L'ultimo modello "fisico" di queste macchinette (dato che adesso esistono anche versioni online, come reperibili su youtube esistono persino tutorial per vincere) e più diffuse al mondo sono quelle sviluppate dalla SEGA nel 1985 che utilizzano il sistema di gioco "up & across", ad alta intensità di abilità.
Il giocatore ha a disposizione 2 pulsanti, uno per muovere il braccio meccanico in avanti (in Giappone solo in avanti) e l'altro per il movimento laterale a destra o sinistra, per di più ogni pulsante può essere premuto una sola volta e, non appena l'ultimo pulsante viene rilasciato, l'artiglio cade. Seppur sembrerebbe facile come concetto di base da li a vincere però ce ne passa. Prima di ogni partita bisogna pensare molto bene alla mossa che si vuole fare ed al premio che si vuole prendere.
In Giappone, rispetto al resto del mondo, gli ufo catcher sono un divertimento molto popolare, tanto da occupare enormi sale giochi e avere caratteristiche proprie.
Innanzitutto hanno al loro interno di tutto: pupazzi di tutte le dimensioni e anche di marca, orologi, cuscini, piccole sedie, porta cellulari, torri composte da tubi di patatine, pacchetti di caramelle, tavolette di cioccolato, snack di ogni genere, e per di più, alcuni premi sono esclusivi cioè disponibili solo nelle sale giochi e, di conseguenza, diventano ancora più appetibili per i collezionisti.
Oltre a ciò gli ufo catcher si distinguono per essere dei veri e propri "tentatori": difatti c'è quasi sempre quel pupazzetto che sembra stia per cadere da solo nel buco, ma in realtà è pura illusione, perché la maggior parte di queste macchinette contengono premi che si riescono ad alzare solo se la presa è perfetta.
Tuttavia, se si crede di non riuscire mai ad acchiappare niente, si può chiamare un dipendente della sala giochi che vi proporrà degli utili suggerimenti.
Suggerimento 1: se il premio desiderato si trova in una posizione non adatta, fate un fischio al personale, ovvero il "soccorritore", dopo che gli avrete indicato cosa volete, aprirà lo sportello del cabinato e sposterà l'oggetto in una posizione più agevole, solitamente in cima al mucchio.
Suggerimento 2: non afferrare, ma agganciare; ovvero non concentrarsi sull'uso dell'artiglio per afferrare il peluche. Pensate invece a come agganciarlo. Cercate di capire dove si trova il centro di gravità del giocattolo e immaginate di agganciarlo in modo che rotoli.
In questo modo è più facile che una parte del corpo del giocattolo si agganci a uno o a entrambi gli artigli.
Suggerimento 3: pianificare il recupero del giocattolo in pochi tentativi invece di cercare di prenderlo in un colpo solo; ovvero continuare ad agganciare il giocattolo e farlo rotolare in avanti in modo che si avvicini, finché non si trova proprio davanti al condotto.
Ultima peculiarità che rende l'esperienza nipponica unica nel suo genere avviene quando, finalmente, otterrete l'agognato premio: troverete immediatamente un addetto che ve lo imbusterà in una comoda borsa e si congratulerà con voi per la vittoria raggiunta.
Così fieri e soddisfatti di voi, ora che avete ottenuto qualcosa da mostrare trionfante, vi fermate o volete tentare nuovamente la sorte? Non è raro veder camminare per Akihabara persone con sacchetti stra pieni di peluche e soprattutto figure (che si rivendono con grandi guadagni).
Samantha Sisto
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marcotogni.it;
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ivejapan.com