Tsukuyomi no Mikoto 月夜見尊 La Divinità della Luna
Tsukuyomi-no-Mikoto (月夜見尊) a volte abbreviato semplicemente Tsukuyomi è una delle principali divinità Kami dello shintō, uno dei significati del suo nome è: 「Notte illuminata dalla luna」è considerato la divinità della luna, molto importante nella gerarchia celeste nel mito e nella religione giapponese.
Secondo il Kojiki il padre di tutti i Kami (Izanagi) e la sorella e compagna Izanami crearono tutte le divinità affidando ad ognuno di loro il suo compito, finché Izanami morì di parto a causa delle ustioni provocate nel generare Kagutsuchi (la divinità del fuoco).
A quel punto Izanagi impugnata Ame-no-Ohabari il cui significato è: 「la spada del cielo」 uccise il Kami del fuoco separando il corpo in otto parti da cui nacquero gli 8 principali Yama-no-Kami (i protettori delle montagne) mentre dal sangue che cadeva lungo la lama della spada del cielo che separò il corpo di Kagutsuchi nacquero altri 8 Kami (identificati anche come ryū).
Successivamente Izanagi si recò nel Yomi-no-kuni nel tentativo di recuperare l'amata, ma gli inferi avevano contaminato Izanami trasformandola, così sconvolto Izanagi una volta fuggito dai lì tramite il rito della purificazione generò le tre divinità Kami principali. Dal suo occhio destro concepì il suo secondogenito Tsukuyomi-no-Mikoto, mentre la primogenita Amaterasu-ō-mi-Kami (la divinità solare, dall'occhio sinistro) infine Susanō-no-Mikoto (il Kami delle tempeste e del mare, nato dal naso di Izanagi).
Tsukuyomi-no-Mikoto viveva nel Takama-ga-hara che letteralmente significa: 「l'altopiano del paradiso」 essa viene considerata la residenza dei Kami, che egli condivideva insieme alla sorella Amaterasu-ō-mi-Kami (che secondo alcune interpretazioni viene identifica anche come la moglie) e tutte le altre divinità. Una leggenda narra che Uke-Mochi (il Kami del cibo) invitò la divinità solare ad un banchetto ma in sua rappresentanza andò invece Tsukuyomi-no-Mikoto, a quel punto Uke-Mochi accolse festante il suo ospite e preparò il pranzo, la divinità lunare mangiò con molto piacere le pietanze dal bell'aspetto e dal buon sapore, ma quando scoprì che le portate erano state generate dagli orifizi della divinità del cibo andò su tutte le furie e uccise Uke-Mochi (questo episodio è raccontato sotto-forma di leggenda, in quanto l'attribuzione della uccisione della divinità del cibo stando ad una precisa interpretazione del Kojiki è da attribuire all'altro fratello Susanō-no-Mikoto in virtù di un dispetto e non della scoperta di come erano stato preparato il banchetto).
Poco dopo Amaterasu-ō-mi-Kami venne a sapere cosa era successo, fu così arrabbiata e dispiaciuta che la divinità solare si rifiutò di dividere il cielo con il fratello e si trasferì da un'altra parte generando di fatto il giorno e la notte, visto che da quel momento i due Kami non vivevano più insieme. Tsukuyomi è anche il soprannome che i giapponesi danno al satellite lunare, inoltre la divinità è omaggiato attraverso festività ed eventi, diverse le citazioni negli anime e manga tra cui Naruto e in particolare modo in Bishōjo-senshi-Sērā-Mūn (in Italia conosciuto con il nome di Sailor Moon). Alla divinità lunare è consacrato il Matsunō-Taisha uno jinja presso Arashiyama (la nota zona turistica il cui significato letterale è: “la montagna della tempesta” situata vicino Kyōto-shi).
Facciamo i nostri ringraziamenti al nostro amico e collaboratore Paolo Napolitano che ancora una volta ci porta all'interno della mitologia giapponese facendo conoscere le storie dietro alle divinità del sol levante.
Tradizioni e Folclore, Tsukuyomi no Mikoto, Mauro Piacentini