[Recensione] Bushido: La Via del guerriero
“Bushido. La via del guerriero.” di Marina Panatero e Tea Pecunia, autrici di altri libri che trattano etica e filosofia dei samurai, tra cui “Kendo. Gli insegnamenti di spada di un maestro zen samurai.”, tutti editi da Feltrinelli, è un saggio sulla figura dei Samurai, togliendo tutto il misticismo che di essi si fa e considerando ciò che hanno lasciato, ma è anche il testo per comprendere appieno la mentalità giapponese.
L’opera, pubblicata nel 2013 dalla famosa casa editrice italiana, grazie anche alla traduzione di Y. Dozaki, ci porta la raccolta di alcuni degli insegnamenti dei principali Samurai che si sono avvicendati nella storia del Giappone, entrati nell’immaginario collettivo mondiale essi non erano solo eroi nazionali o personaggi storici, come erroneamente si crede, ma anche politici, letterati, cultori della cerimonia del thè e persino poeti, nonché alcuni, quando si sono ritirati dal mestiere delle armi, sono divenuti monaci zen, quindi essi erano persone ricche di profonda cultura e conoscenza.
Perché i Samurai erano così, gli insegnamenti che hanno lasciato ai posteri, magari non personalmente loro ma trascritti da loro allievi, trattano, sottoforma di aforismi, degli argomenti più svariati, ma in tutti traspare la ferma decisione che li contraddistingueva: perseguire costantemente il “Cammino della Via”, ovvero, si potrebbe tradurre, condurre un’etica morale, non solo onorifica, come, purtroppo, è divenuto il codice cavalleresco occidentale, ma un vero e proprio stile di vita reale, tanto da venire applicato nella quotidianità di tutti i giorni, come un continuo allenamento su se stessi volto a raggiungere la perfezione, senza però mai essere soddisfatti, sentirsi realizzati.
Questo “stile di vita”, una definizione purtroppo riduttiva, avvicina il Samurai più che al corrispettivo militare del cavaliere di romanza memoria, ai filosofi dell’Antica Grecia, che della loro capacità di discernimento della realtà ne facevano vita, mestiere e scuola, così anche i Maestri citati, raffinando, inizialmente, l’arte della spada e della guerra, in tempo di pace, applicarono lo stesso metodo a tutto, cosicché, i loro insegnamenti sono rimasti nella memoria nel corso del tempo, tanto da arrivare sino ai giorni nostri.
Tra questi, forse il più emblematico di tutti, è come loro consideravano la morte; tutti sappiamo e conosciamo, attraverso i film, la pratica rituale del Seppuku, che si esplica in questa frase celebre di Yamamoto Tsunetomo (1659-1719), pensatore dell’Hagakure: “Ho scoperto che la Via del samurai è la morte. Quando devi scegliere tra la vita e la morte, è necessario scegliere subito la morte. Non è difficile: una volta che hai deciso, avanza. L’essenza del Bushido 武士道 è essere pronti a morire, giorno e notte, in ogni istante. Quando un samurai è sempre pronto a morire, è padrone della Via.”; questa frase, non è da prendere alla lettera, è da interpretare e rappresenta chiaramente una volontà.
E proprio per questo motivo, questo testo può essere considerato una chiave per comprendere anche il Giappone moderno, in quanto hanno saputo, nonostante i cambiamenti storici della società, mantenere intatti i principi qui espressi, come solidi pilastri di fondamenta.
Penso che, se si ha interesse di voler comprendere appieno la mentalità giapponese, questo testo sia fondamentale, perciò lo consiglio a tutti coloro desiderino approfondire un Paese e una cultura, molto diversa dalla nostra.